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“Così riporto la Dc alla Camera”. Intervista di Lorenzo Cesa a Libero
Il segretario Udc: «Grazie al patto con il Carroccio avremo un gruppo in Parlamento»
È in arrivo un cambiamento nella geografia dei gruppi parlamentari, in particolare del centrodestra. Libero ne parla con Lorenzo Cesa, Segretario dell’Udc.
Torna lo scudo crociato in Parlamento?
«Sì, lo abbiamo difeso in questi anni con grandi sacrifici. Lo abbiamo fatto non solo per salvaguardare una comunità ma soprattutto per difendere i valori che sono stati alla base dell’affermazione nel consesso internazionale del nostro Paese».
Con chi farà il gruppo?
«Abbiamo raggiunto un patto federativo parlamentare con la Lega grazie all’impegno dell’onorevole Nino Minardo che ha lavorato per costruire questo percorso politico e per cui parla la storia politica che lo ha visto, anche da segretario regionale della Lega in Sicilia, sempre impegnato nel dialogo con le forze moderate, di ispirazione cattolica e autonomista. Con lui daremo vita alla componente Udc alla Camera».
Un altro gruppo parlamentare nel centro destra?
«Sì, autonomo e presente in tutto il territorio nazionale. Devo dirle la spinta è arrivata dai nostri territori e dai nostri rappresentanti locali che rivendicano una agibilità politica nazionale del nostro partito. Richiesta fondata peraltro dalla presenza dello scudocrociato in tutte le tornate elettorali, dalla Sardegna all’Abruzzo fino alle prossime regionali in Basilicata e Piemonte dove proprio nei giorni scorsi ha aderito all’Udc un consigliere regionale».
Tutto ciò basta?
«Per me è già abbastanza ma vede c’è una altra richiesta che arriva dalla gente comune che si lamenta per l’assenza di un autentico partito cattolico. Questa spinta arriva anche da diversi colleghi parlamentari».
Ma cosa l’accomuna a Salvini?
«Per me conta molto il lato umano, Matteo è una persona attenta e di grande generosità. Poi chiaramente è un alleato leale e soprattutto un politico concreto come sta dimostrando con il suo lavoro al Mit. Sui contenuti le faccio notare una cosa: sul nostro simbolo, lo scudocrociato, campeggia la parola Libertas, libertà. Come Salvini siamo contro ogni forma di totalitarismo, sia esso fascista o comunista. Abbiamo poi entrambi il desiderio di avere un’Europa più efficiente, più coesa e più vicina alle esigenze dei suoi cittadini: il progetto originale di Adenauer, Schuman e De Gasperi. Per non parlare della difesa dei valori e al contrasto dell’immigrazione illegale. E anche sul tema dell’autonomia ricordo che uno dei precursori è stato don Luigi Sturzo, un siciliano e il fondatore del popolarismo italiano».
E sulla politica estera? C’è chi accusa Salvini di essere su posizioni filo-russe.
«È evidente che si tratta di una falsità, la Lega ha votato tutti i provvedimenti di sostegno all’Ucraina. C’è in atto una intollerabile demonizzazione di Salvini ed è uno stile politico che condanno e non posso accettare. Piuttosto chi accusa Salvini dovrebbe guardarsi in casa propria perché ci sono alcuni in evidente contraddizione sull’Ucraina. Non ultima Rosy Bindi che ha accusato i vertici del Pd di aver fomentato una escalation militare sostenendo la resistenza ucraina».
A chi vi rivolgete?
«Abbiamo il desiderio di parlare a quanti oggi non vanno a votare perché non si sentono rappresentati. La nostra forza politica è sinonimo di responsabilità ed equilibrio. Per questo nei prossimi giorni costruiremo dal basso la nuova piattaforma politica dell’Udc, fortemente identitaria e condivisa con gli amministratori locali che spesso denunciano l’assenza di riferimenti sui territori in quanto sempre di più i partiti assomigliano a dei comitati elettorali. Diamo vita alla costituente e non una semplice operazione di maquillage. Daremo il nostro contributo all’allargamento della base elettorale del centrodestra che oggi è guidato autorevolmente da un Presidente del Consiglio che ha saputo interpretare quei valori che hanno sempre caratterizzato il nostro Paese nello scacchiere internazionale».