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Violenza domestica: minori intrappolati nella paura, la legge li tutela davvero?
Nel 2023 le Forze di Polizia hanno ricevuto 13.793 richieste di intervento per presunti episodi di violenza domestica o di genere. Un dato allarmante, reso ancora più drammatico dal fatto che nel 42% dei casi erano presenti minori, costretti a vivere in un ambiente segnato da maltrattamenti e paura.
Secondo Save the Children, negli ultimi cinque anni ben 427.000 bambini hanno vissuto in contesti familiari violenti.
Sono loro le vittime silenziose di una tragedia quotidiana, spettatori impotenti di urla, percosse e minacce con conseguenze devastanti sul loro sviluppo emotivo e psicologico.
La Legge 54 del 2006, concepita per garantire il benessere dei minori in situazioni di violenza familiare, si è rivelata spesso inefficace.
In molti casi l’affido condiviso ha finito per esporre i bambini al rischio di dover continuare a vivere con un genitore maltrattante, rendendo la loro infanzia un incubo senza via d’uscita.
Di fronte a questa emergenza, cresce la richiesta di una riforma normativa più incisiva.
In questa direzione si muove la proposta di legge promossa dal deputato on. Lorenzo Cesa, segretario dell’Unione di Centro con il contributo dalla sen. Paola Binetti Responsabile Pari Opportunità.
La proposta di legge mira a modificare il codice civile introducendo l’affidamento esclusivo al genitore non violento nei casi di maltrattamenti familiari.
Il disegno di legge sarà presentato ufficialmente venerdì 14 marzo alle ore 10 presso la sala stampa della Camera dei deputati. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire ai minori un futuro basato sulla sicurezza e sulla tutela dei loro diritti, nel rispetto dei principi di protezione e solidarietà.
Una riforma che, se attuata, potrebbe finalmente dare voce a chi non può difendersi da solo.