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Luca Moro “mio nonno Aldo è vivo nella luce delle sue parole”

Aldo Moro vive ancora (9 maggio 2025)
Nello scorrere inesorabile del tempo, che porta il peso insostenibile di un dolore antico, la cosa più importante che si possa fare oggi, nell’adesso, proprio in questo momento presente (unico lasso temporale sul quale noi uomini abbiamo potere) sia dare voce ad Aldo Moro. Lasciare che sia lui e solo lui a parlare, visto che sempre gli tolgono e gli negano la parola come se fosse un oggetto invece che una persona. A noi di ascoltarlo con un cuore aperto ed attento. Soffermandoci a meditare e riflettere per poter giungere ad una comprensione unitaria della persona, del ruolo, dell’insegnamento, della bontà, dell’amore, della santità. In quanto ogni persona è un tutto inscindibile.
Considero uno speciale “testamento politico” di mio nonno Aldo il seguente periodo: “Noi non vogliamo essere gli uomini del passato, ma quelli dell’avvenire. Il domani non appartiene ai conservatori ed ai tiranni: è degli innovatori attenti, seri, senza retorica. E quel domani nella civile società appartiene, anche per questo, largamente alla forza rivoluzionaria e salvatrice del cristianesimo.
Lasciamo dunque che i morti seppelliscano i morti. Noi siamo diversi, noi vogliamo essere diversi dagli stanchi e rari sostenitori di un mondo ormai superato”. Questo mondo ormai superato, a mio parere, è quello che vuole continuare a tenere (per quanto altro tempo ancora?) Aldo Moro relegato, imprigionato, al solito, dentro un malefico portabagagli. Sembra quasi – lo dico senza tema di sbagliare – che a molti sfugga che Aldo Moro prima di morire sia stato vivo. Ed è nella sua vita che va cercata la verità.
Mio nonno è stato una persona importante, non solo e non tanto perché ha avuto in sorte una morte atroce (che non si dovrebbe augurare neanche ai propri nemici) ma perché nella vita ha fatto scelte decisive, essenziali, lungimiranti (alcune impopolari ed incomprensibili al momento, ma risolutive per il futuro). È dunque il modo in cui ha condotto la sua vita che va studiato e ben compreso, se si vuole capire qualcosa sul significato e le modalità della sua terribile morte.
Altrimenti dibattere sul caso Moro è un esercizio dialettico, che aggiunge confusione a confusione ed a noi regala ulteriore quanto inutile dolore. Per conoscere Aldo Moro bisogna studiare la sua vita attraverso le sue parole, i suoi scritti – in una parola – il suo insegnamento.
Questo insegnamento trascende il tempo e rimane a testimoniare la superiorità dello spirito sulla materia la vittoria della vita sulla morte insegnamento che non può essere ucciso né cancellato, insegnamento immortale ed “immoribile” è un dono (il dono) importantissimo e dal valore inestimabile.
Si tratta di una eredità spirituale e consiste nel saper essere in consonanza con le vibrazioni del cuore, in consonanza con le vibrazioni di un cuore puro che per sua stessa natura è leggero come una piuma.
Si tratta di saper riconoscere, malgrado le apparenze, che “ogni persona è un universo” ed inoltre di saper ritrovare in ognuno ed in ogni cosa quel principio primo scintilla di amore e di vita, principio luminoso ed ineffabile che il nonno chiamava luce.

Luca Moro

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