Notizie

Tregua a Gaza | Un passo avanti verso la pace ma resta l’urgenza di un impegno stabile e condiviso
Prendo atto con cauta soddisfazione della tregua raggiunta oggi nella Striscia di Gaza, nella speranza che essa possa segnare l’inizio di una nuova fase diplomatica.
La tregua rappresenta un momento indispensabile di respiro per la popolazione civile coinvolta che da mesi affronta una crisi umanitaria senza precedenti.
Questo impegno deve essere alimentato da misure concrete come l’accesso sicuro e continuativo agli aiuti umanitari, protezione delle infrastrutture sanitarie e arrivo di medicinali e generi di prima necessità.
Questo accordo, per quanto prezioso, non può essere considerato un traguardo definitivo. Occorre che le parti coinvolte, con il sostegno della comunità internazionale, s’impegnino per:
– Trasformare la tregua in un cessate il fuoco permanente con meccanismi verificabili di monitoraggio internazionale.
– Negoziare il rilascio reciproco degli ostaggi e dei prigionieri nel rispetto del diritto internazionale umanitario.
– Definire un percorso politico credibile che includa il riconoscimento di uno Stato palestinese entro confini sicuri e accettabili sulla base della formula “Due Popoli, Due Stati”.
– Garantire che l’assistenza civile e la ricostruzione siano sotto una supervisione multilaterale, con priorità al rispetto dei diritti umani e alla neutralità degli aiuti.
La tregua dovrà essere protetta da pressioni esterne che possano compromettere l’equilibrio fragile raggiunto. Sarà fondamentale che le grandi potenze e le istituzioni sovranazionali assumano ruoli mediatori e garanti, evitando azioni unilaterali che possano far deragliare il processo.
È necessario che la comunità internazionale adotti una posizione unitaria in favore della pace sostenendo senza esitazioni ogni iniziativa diplomatica che possa stabilire una convivenza stabile tra palestinesi e israeliani.