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Intervistato da Formiche racconto la missione NATO in Giappone

 

Spesso la politica estera rischia di rimanere confinata nelle stanze dei palazzi o nei brevi comunicati stampa. Per questo motivo, di rientro da una missione complessa e fondamentale come quella in Giappone con la Delegazione NATO, ho sentito l’esigenza di andare oltre la superficie.
Ho scelto di affidare alle colonne di Formiche – punto di riferimento per l’analisi geopolitica e strategica nel nostro Paese – il bilancio politico e umano di questi giorni intensi a Tokyo.

Nell’intervista che ho rilasciato alla testata, ho voluto sottolineare un cambio di paradigma che non possiamo più ignorare: la distinzione tra “sicurezza europea” e “sicurezza asiatica” non esiste più.
Durante i vertici con i nostri partner giapponesi è emerso con chiarezza che le minacce ibride, la stabilità delle catene di approvvigionamento e la difesa dei valori democratici sono sfide indivisibili.

Come ho spiegato alla redazione di Formiche, il Giappone non è solo un “amico lontano” ma un pilastro essenziale per l’architettura della nostra difesa.
L’Italia, in questo scenario, non sta a guardare perché siamo protagonisti attivi, costruttori di ponti e garanti di un’Alleanza che sa guardare al futuro.

Vi invito a leggere l’intervista perché capire cosa accade nell’Indo-Pacifico oggi, significa capire come proteggeremo l’Italia domani.

LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA

 

 

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