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Pamela Genini | Un altro nome, un’altra vita spezzata

 

La tragedia di Pamela Genini uccisa dal compagno a Milano dopo una lunga serie di condotte persecutorie e minacce di morte è l’ennesima conferma di un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti.
Non si può più ignorare il nesso tra femminicidi e violenza familiare.
Dall’inizio dell’anno la media è di un femminicidio ogni sette giorni.
Nel 2023 le Forze di Polizia hanno ricevuto oltre 13.700 richieste di intervento per violenza domestica e in circa il 42% dei casi le violenze si sono consumate alla presenza dei bambini con conseguenze devastanti sul loro sviluppo psicologico ed emotivo.

Davanti a questa escalation di violenza sulle donne è necessario intervenire in modo concreto e urgente per proteggere le donne e i minori, spesso vittime indirette perché costrette ad assistere a tragici episodi di violenza familiare.
I femminicidi in Italia sono una tragedia nazionale che richiede azioni legislative e istituzionali immediate.

In questo tragico contesto auspico che si acceleri l’iter parlamentare della proposta di legge di riforma della Legge 54 del 2006 che ho presentato a marzo insieme alla senatrice Paola Binetti.
Pur non rappresentando una soluzione definitiva al fenomeno dei femminicidi, la riforma consentirebbe di introdurre strumenti di prevenzione più efficaci e di garantire maggiore tutela alle donne vittime di violenza.
La proposta di legge mira a correggere le distorsioni interpretative della normativa vigente che, in molti casi, finiscono per danneggiare ulteriormente le vittime, come accaduto a Pamela Genini.

Il nostro obiettivo è introdurre criteri più stringenti per riconoscere e intervenire tempestivamente sui segnali “invisibili” della violenza che troppo spesso si trasformano in tragedia.

L’Unione di Centro è da sempre impegnata nel contrasto alla violenza di genere e ribadisce la necessità di un’azione sinergica tra Parlamento, istituzioni e magistratura per affrontare il fenomeno con strumenti adeguati e concreti.

È tempo che le istituzioni e la giurisprudenza agiscano insieme per proteggere le donne dalla spirale della violenza.
La riforma della Legge 54/2006 non è solo un atto giuridico: è una scelta di civiltà con un atto politico e culturale per arginare questa escalation di violenza e adottare misure concrete per proteggere donne come Pamela Genini.

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