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NATO PA 2025 REVIEW | Un anno di diplomazia parlamentare, dialogo e responsabilità condivisa
Alla fine di un anno intenso e complesso per l’Assemblea parlamentare della NATO, desidero condividere una riflessione personale e istituzionale sul 2025 che ha coinciso con il 70° anniversario dell’Assemblea parlamentare della NATO.
Sette decenni di dialogo democratico, confronto politico e cooperazione tra i rappresentanti eletti dei Paesi alleati. Un anniversario che non abbiamo vissuto come una semplice celebrazione, ma come consapevolezza sul cammino percorso e sulle responsabilità che ci attendono in scenari di sicurezza e in rapido mutamento.
Nulla di quanto realizzato sarebbe stato possibile senza il contributo delle Delegazioni nazionali dei Paesi membri, a cui va la mia sincera gratitudine per la dedizione, la competenza e lo spirito di collaborazione dimostrati nel corso dell’anno.
Il 2025 si è chiuso a Washington, DC con il Parliamentary Transatlantic Forum che ha riunito oltre 130 parlamentari dei 32 Paesi alleati presso il Congresso degli Stati Uniti. Il confronto con rappresentanti istituzionali statunitensi e NATO, industria della difesa, diplomatici ed esperti, ha evidenziato temi decisivi come la capacità industriale, la protezione delle infrastrutture critiche, il sostegno duraturo all’Ucraina e la cooperazione con i partner strategici. È emersa con chiarezza l’importanza dell’impegno parlamentare come elemento di coesione e credibilità del legame transatlantico.
L’Ucraina è rimasta sempre al centro dell’azione dell’Assemblea. Le missioni a Kyiv e Leopoli, gli incontri con le autorità ucraine e il dialogo costante con la Verkhovna Rada hanno permesso ai parlamentari alleati di affrontare le conseguenze dell’aggressione russa e di ribadire un sostegno politico fermo alla difesa, alla resilienza e al percorso euro-atlantico del Paese.
Nel corso dell’anno abbiamo intensificato il dialogo con i Balcani occidentali e il Vicinato orientale. Le missioni in Serbia e in Bosnia-Erzegovina per le riforme e la stabilità regionale, mentre le visite in Moldova e Armenia hanno evidenziato le pressioni sulla sicurezza nell’area. La Sessione primaverile a Dayton, a trent’anni dagli Accordi di Pace, ha rappresentato la conferma del valore della diplomazia e del multilateralismo parlamentare.
Grande attenzione è stata dedicata anche all’Indo-Pacifico con missioni in India, Giappone e Corea del Sud, briefing strategici alle Hawaii e a San Diego. In questi contesti è emersa l’interconnessione tra sicurezza euro-atlantica e indo-pacifica, il ruolo delle democrazie partner e la necessità di una cooperazione fondata su valori condivisi, innovazione tecnologica e sicurezza marittima.
Un capitolo particolarmente significativo del 2025 ha riguardato il Vicinato meridionale con una missione di alto profilo organizzata dalla Delegazione italiana.
Le visite in Sicilia, a Lampedusa e a Melilla hanno fornito all’Assemblea una visione diretta delle dinamiche migratorie, delle sfide di sicurezza e del lavoro quotidiano svolto dalle autorità di frontiera arricchendo il dialogo su sicurezza marittima, Mediterraneo allargato e stabilità regionale. Un impegno che conferma la centralità del Sud nella sicurezza euro-atlantica e il contributo concreto dell’Italia.
Il lavoro dei Comitati dell’Assemblea ha rappresentato, anche nel 2025, un pilastro essenziale con analisi approfondite, audizioni di esperti e attività sul campo che hanno affrontato temi come deterrenza, difesa, tecnologie emergenti, resilienza, sicurezza energetica e le sfide poste da Russia e Cina. Strumenti fondamentali per sostenere decisioni politiche informate e responsabili.
Nel corso di quest’anno, la diplomazia parlamentare ha continuato a rappresentare uno spazio insostituibile di ascolto, confronto e responsabilità democratica. In un contesto internazionale segnato da tensioni e incertezze, il dialogo tra Parlamenti si conferma una risorsa fondamentale per la sicurezza collettiva e per il futuro dell’Alleanza.

