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DOCUMENTO APPELLO APPROVATO DAL CONSIGLIO NAZIONALE UDC
L’Italia è ancora nel pieno di una crisi, economica e non solo, più lunga di una guerra mondiale. Niente, nel tessuto politico e sociale, è e sarà più come prima.
Riconoscere questa realtà significa essere disposti a superare le categorie, le definizioni e in alcuni casi anche le appartenenze del passato, per intraprendere un percorso nuovo che possa restituire speranza al Paese.
Abbiamo fin qui assistito dapprima al bipolarismo coatto imposto dalla guerra fredda, poi al bipolarismo rusticano fondato sulla delegittimazione, quindi all’avvento di una fase incerta segnata da un vasto astensionismo come consapevole forma di rifiuto, dall’emersione di movimenti di protesta, dall’epilogo del ciclo politico berlusconiano, dalle alterne vicende della sinistra.
Ora dobbiamo edificare il terzo tempo della Repubblica.
E’ evidente che la competizione democratica non può fare perno su un solo partito come interprete dell’interesse nazionale. Il PD, nell’area socialista, ha la tentazione di proporsi come “partito della Nazione”, ma i sistemi democratici vivono della competizione tra forze diverse che si contendono il governo in condizioni ordinarie e hanno la forza di collaborare in situazioni eccezionali, quale quella attuale.
In questi anni le forze della tradizione popolare non sono state in grado di organizzarsi per rispondere alle sfide del nostro tempo, al fine di respingere le esaltazioni individualiste ed egoiste e riconciliare la dimensione della persona e dei suoi accresciuti diritti con la comunità in senso sussidiario e non oppressivo.
E’ giunto dunque il momento di costruire una prospettiva nuova che realizzi un bipolarismo delle idee e delle proposte, non delle gabbie e dei pregiudizi. Non ci interessano le sommatorie, non ci interessa il ritorno al passato, non ci interessa l’anacronistica riproposizione di schemi superati tanto nella geografia politica quanto soprattutto nella percezione dei cittadini e nel corpo vivo del Paese.
La nostra scommessa è intercettare le novità in atto e sfidarle con un’iniziativa audace sul piano della rappresentanza, dei contenuti e delle classi dirigenti.
Il punto di inizio di questo percorso è il rafforzamento, all’interno dell’attuale maggioranza di governo, di una presenza riformatrice e popolare, che interpreti in maniera piu’ autentica e concreta di quanto accaduto in passato i valori del popolarismo, per contribuire in un momento eccezionale alla ricostruzione del Paese e piantare la bandiera delle nostre idee. Ciò in netta alternativa alle forze di matrice antisistema o personalistiche o localistiche che hanno rigettato o abbandonato quella logica del bene comune cui il presidente Giorgio Napolitano ha richiamato al momento del suo secondo insediamento.
La nostra prospettiva è una alternativa neo-popolare, una competizione con la sinistra fondata sulla qualità di una proposta politica che parli al futuro e non sia rivolta a un vecchio schema fuori dal tempo, mandato in frantumi dai bisogni nuovi del Paese e nel quale milioni di elettori hanno via via dimostrato di non riconoscersi più.
Vogliamo offrire un punto di riferimento a forze sociali e popolari vive, spesso costrette a rifugiarsi nell’astensionismo; a quei corpi intermedi naturali che, iniziando dalle famiglie, hanno rappresentato la vera forza del nostro paese in grado di resistere anche nei momenti più difficili: alle piccole imprese, gli artigiani, ai commercianti, ai professionisti, ai coltivatori diretti, a coloro i quali quotidianamente assicurano la nostra sicurezza e la nostra difesa nazionale, agli italiani che dall’estero contribuiscono alla rinascita del Paese, alle forze innovative del lavoro e del sindacato e specie a chi oggi è alla ricerca di un futuro lavorativo ed esistenziale che non riesce a scorgere.
Insomma, a quei mondi che non si riconoscono nell’egemonia della sinistra e nel populismo in decadenza.
Per fare questo in primo luogo dobbiamo essere radicalmente estranei e diversi da tutto ciò che oggi è al di fuori della maggioranza di governo, facendo quel che è politicamente lecito per ridurre lo spazio di quanti si collocano su posizioni che, per mero interesse di parte, non concorrono alla rinascita delle nostre istituzioni e al rafforzamento della loro capacità di rappresentanza. In prospettiva, dobbiamo poi trovare la forza e il cuore necessari per aprire la competizione tra le forze democratiche sul piano della qualità della proposta politica e delle classi dirigenti.
Lasciandoci alle spalle le vecchie appartenenze, iniziamo dalla costituzione del Comitato Promotore di un soggetto politico nuovo e unitario, costruito dal basso, partendo inizialmente da UDC-NCD .
Diamo percio’ pieno mandato al Segretario Nazionale affinche’ proceda al compimento di tutti gli atti necessari per la formalizzazione e la composizione del Nuovo Soggetto Politico.
Questo appello, infine, è rivolto alle forze politiche, ai movimenti e alle associazioni che si riconoscono in questa iniziativa. Ed è rivolto altresì ai parlamentari, affinché a seguito della nascita della costituente del nuovo partito diano vita a gruppi che traducano in azione parlamentare il movimento e la speranza che avremo saputo mettere in moto nella società.
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