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Nato. Riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente (GSM) – 6 e 7 Maggio – Roma
L’on. Lorenzo Cesa, in qualità di Presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare Nato, ha aperto questa mattina la riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente (GSM) dell’Assemblea, in programma oggi 6 maggio e domani 7 maggio presso l’Aula dei Gruppi della Camera dei deputati.
Il GSM è un forum al quale partecipano, oltre ai parlamentari dei Paesi membri della Nato, anche quelli dei Membri associati mediterranei e partner regionali, dei Paesi osservatori parlamentari della regione Mena (Middle East and North Africa), nonché di quelli che partecipano all’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul. Si segnala, in particolare, la partecipazione a Roma delle delegazioni di Algeria, Bahrein, Ghana, Iraq, Israele, Marocco, Qatar.
Alla riunione di Roma interverranno il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, i Ministri della Difesa, Guido Crosetto, dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, designato quale 34° Presidente del Comitato militare della Nato dal gennaio 2025. Temi al centro del Seminario saranno le questioni della sicurezza, legate in particolare alla delicata situazione nel Nord Africa e alle sfide migratorie comuni, anche derivanti dalla crisi alimentare. Il ruolo di attori quali l’Iran ed i Paesi del Golfo nelle dinamiche della regione, nonchè l’influenza russa e cinese, saranno inoltre tra i focus della riunione. La Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato è composta da 18 parlamentari: 9 deputati e 9 senatori.
- Nato: Cesa apre lavori del Gruppo speciale Mediterraneo e Medioriente
“Il tema della sicurezza e della difesa va tenuto fuori dalle polemiche politiche”
“Tutti noi dobbiamo parlare di più di Nato e di difesa per diffondere una cultura positiva e contrastare la disinformazione, sempre più pressante, che si annida nelle nostre società minando i fondamenti della convivenza pacifica” così il Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, Lorenzo Cesa, aprendo i lavori – ospitati presso la Camera dei deputati il 6 e 7 maggio – del Gruppo speciale Mediterraneo e Medioriente. Si tratta di un forum al quale partecipano, oltre ai parlamentari dei Paesi membri, anche quelli dei Membri associati mediterranei e partner regionali, dei Paesi osservatori parlamentari della regione Mena (Middle East and North Africa), nonché di quelli che partecipano all’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul. “La Delegazione italiana – ha continuato Cesa – sta dando un contributo al potenziamento del dialogo e del confronto con i cittadini per la difesa dei valori comuni su cui si basa la Nato e per la cui protezione è nata, in risposta alla tragedia delle due guerre mondiali”. Ha infine rivolto un appello: “rispetto a quanto accade oggi nel mondo, il tema della sicurezza e della difesa va tenuto al di fuori delle polemiche politiche per divenire sempre di più un obiettivo comune, che unisce e non divide, affinché i principi e valori di cui ci facciamo portatori, il dialogo ed il confronto rispettosi e paritari, possano affermarsi a discapito della guerra, della prevaricazione, dell’odio”.
- Nato: Cesa, rafforzarlo per sicurezza e pace, siano obiettivi comuni
”Rispetto a quanto accade oggi nel mondo, il tema della sicurezza e della difesa dovrebbe essere tenuto al di fuori delle polemiche e dagli scontri politici per divenire sempre di più un obiettivo comune che unisce e non divide, affinché i principi e i valori di cui ci facciamo portatori, che sono alla base del Patto Atlantico, siano argomenti di dialogo e di confronto rispettosi e paritari e possano affermarsi a discapito della guerra, della prevaricazione, dell’odio. E con questo auspicio auguro a tutti voi buon lavoro e che da questi tre giorni si possa rafforzare sempre di più l’Alleanza Atlantica come strumento di deterrenza e soprattutto di pace”. Lo ha affermato Lorenzo Cesa, presidente dell’Assemblea parlamentare presso la Nato, aprendo nell’Aula dei Gruppi della Camera la riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente, in programma da oggi a mercoledì prossimo. ”Tutti noi -ha detto ancora Cesa- abbiamo il dovere di parlare di più di Nato e di difesa per diffondere una cultura positiva e contrastare la disinformazione, sempre più pressante, che si annida nelle nostre società minando i fondamenti della convivenza pacifica. Come Delegazione italiana stiamo dando un contributo in questo senso, sia nell’ambito dell’Assemblea parlamentare Nato sia nelle nostre Aule parlamentari, sia potenziando il dialogo ed il confronto con i cittadini (anche attraverso il comitato atlantico nazionale) per la difesa dei valori comuni su cui si basa la Nato e per la cui protezione è nata”. ”Questo è un anno particolarmente importante: ricorre, infatti, non solo il 75mo anniversario della nascita dell’Alleanza, ma anche i 30 anni del Dialogo Mediterraneo e i 20 dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul. Come tutti sappiamo negli ultimi anni e negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un’ulteriore evoluzione delle minacce alla sicurezza globale legate alla regione mediterranea, che siamo tutti insieme chiamati ad affrontare. La Nato, con l’adozione del Nuovo Concetto Strategico 2023, ha espressamente richiamato le sfide concernenti il Fianco Sud dell’Alleanza, legate -ha ricordato ancora Cesa – sia all’instabilità, sia al rischio di infiltrazioni terroristiche, sia e soprattutto al mantenimento della pace”.
INTERVENTO
INTERVISTA
Testo Integrale dell’intervento dell’on. Lorenzo Cesa
Buongiorno a tutti e benvenuti tutti a Roma,
È un piacere ed un onore ospitare la riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medioriente dell’Assemblea parlamentare della NATO.
Saluto e do il benvenuto quindi al Vice Presidente Marco De Vasconcellos, alla Vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, al Presidente del GSM, Fernando Gutierrez, ai parlamentari presenti, agli Ambasciatori, alle autorità civili e militari e a tutti i graditi ospiti, in particolare rivolgo un saluto alla Segretaria generale Ruxandra Popa e a tutto lo staff dell’Assemblea Parlamentare della NATO ed agli ospiti tutti.
Grazie per essere qui oggi. La vostra presenza costituisce la rappresentazione concreta del valore dell’importanza che tutti noi diamo alla regione mediterranea, alla sua difesa e sicurezza non solo militare, ma anche economica, sociale e politica.
Il significato geostrategico del bacino del Mediterraneo ha subìto una profonda trasformazione e una attenzione diversa nel corso di questi 75 anni della NATO, siamo quindi passati dalla sostanziale marginalità, che aveva caratterizzato l’approccio della NATO agli inizi della Guerra Fredda, ad una progressiva attenzione dovuta alle evoluzioni degli equilibri geopolitici globali, che hanno visto una situazione di fluidità ed incertezza che molte volte, associata alla debolezza politico-istituzionale di nuovi apparati statuali come purtroppo è avvenuto in molti Paesi che affacciano nell’area di cui stiamo discutendo, ha favorito l’insorgere di un vasto arco di instabilità ove i conflitti e le tensioni si influenzano e condizionano a vicenda, come ad esempio nei Balcani, nel Mediterraneo orientale, nel Caucaso, in Asia centrale, nel Golfo ed in Africa.
E infatti, solo a partire dalla metà degli anni ’90, la NATO, su iniziativa italiana, ha iniziato a riconoscere il Mediterraneo come un teatro che, pur diversificato ed estremamente articolato, presenta elementi di unità tali da consentirne l’inquadramento come un’unica regione geostrategica e geo-economica.
Proprio per questo, nel gennaio 1994, è stato varato il Dialogo Mediterraneo quale iniziativa diretta ad avviare rapporti di cooperazione con alcuni dei Paesi mediterranei, in un processo dinamico, evolutivo ed aperto.
Ricordo che i primi partner sono stati Egitto, Israele, Marocco, Mauritania e Tunisia, ai quali si sono successivamente aggiunte Giordania ed Algeria.
Dieci anni dopo, forte del successo del Dialogo Mediterraneo, la NATO ha lanciato l’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul durante il Vertice del 2004, che ebbe, ed ha, come obiettivo quello di promuovere la cooperazione in materia di sicurezza su base bilaterale tra la NATO e i Paesi partner della regione del Golfo: Bahrein, Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti (EAU).
Oman e Arabia Saudita partecipano, invece, ad attività selezionate nell’ambito dell’iniziativa stessa.
Le attività previste spaziano dalla pianificazione della difesa alla lotta contro il terrorismo, alla non proliferazione delle armi di distruzione di massa ed interventi a sostegno della società civile.
Questo è un anno particolarmente importante: ricorre, infatti, non solo il 75mo anniversario della nascita dell’Alleanza, ma anche i 30 anni del Dialogo Mediterraneo e i 20 dell’Iniziativa di Cooperazione di Istanbul.
Come tutti sappiamo negli ultimi anni e negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un’ulteriore evoluzione delle minacce alla sicurezza globale legate alla regione mediterranea, che siamo tutti insieme chiamati ad affrontare.
La NATO, con l’adozione del Nuovo Concetto Strategico 2023, ha espressamente richiamato le sfide concernenti il Fianco Sud dell’Alleanza, legate sia all’instabilità, sia al rischio di infiltrazioni terroristiche, sia e soprattutto al mantenimento della pace.
A tal fine, il documento NATO 2030 suggerisce di adottare tre politiche per l’Alleanza:
il rafforzamento dell’Allied (Allaid) Joint Force Combat (JFC), comando militare della NATO con sede a Napoli;
l’intensificazione della cooperazione internazionale con l’Unione europea – per garantire un approccio coordinato nell’area del Mediterraneo;
una più frequente consultazione politica nel Consiglio del Nord Atlantico sul tema del Fianco Sud;
E in quest’ottica, in riferimento alle relazioni ed alle consultazioni politiche con Stati terzi, il Nuovo Concetto Strategico pone l’accento sulla necessità di rilanciare e rafforzare il Mediterranean Dialogue (Dialog) (MD) e l’Istanbul Cooperation Initiative (ICI).
Non dobbiamo mai dimenticare che l’obiettivo della NATO, pur essendo un’alleanza militare, è il mantenimento della pace, attraverso lo strumento della deterrenza: Si vis pacem, para bellum! come già Platone, Cicerone, Cornelio Nepote ci ricordavano….
L’Alleanza è nata infatti, come noi tutti sappiamo, in risposta alla tragedia delle due guerre mondiali.
Tutti noi abbiamo il dovere di parlare di più di NATO e di difesa per diffondere una cultura positiva e contrastare la disinformazione, sempre più pressante, che si annida nelle nostre società minando i fondamenti della convivenza pacifica.
Come Delegazione italiana stiamo dando un contributo in questo senso, sia nell’ambito dell’Assemblea Parlamentare NATO sia nelle nostre aule Parlamentari, sia potenziando il dialogo ed il confronto con i cittadini (anche attraverso il comitato atlantico nazionale) per la difesa dei valori comuni su cui si basa la NATO e per la cui protezione è nata.
Consentitemi infine un appello: rispetto a quanto accade oggi nel mondo, il tema della sicurezza e della difesa dovrebbe essere tenuto al di fuori delle polemiche e dagli scontri politici per divenire sempre di più un obiettivo comune che unisce e non divide, affinché i principi e i valori di cui ci facciamo portatori, che sono alla base del Patto Atlantico, siano argomenti di dialogo e di confronto rispettosi e paritari e possano affermarsi a discapito della guerra, della prevaricazione, dell’odio.
E con questo auspicio auguro a tutti voi buon lavoro e che da questi tre giorni si possa rafforzare sempre di più l’Alleanza Atlantica come strumento di deterrenza e soprattutto di pace.
INTERVENTO DI APERTURA ON. LORENZO CESA
FOTOGALLERY
Seconda giornata della Riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente (Gsm), ospitata dalla Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della NATO presieduta dall’on. Lorenzo Cesa. Si apre con gli interventi del Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana e del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin